Polvere dall’abisso
In principio era una forza unificata. Si separò in quattro interazioni fondamentali: gravità, elettromagnetismo, nucleare forte e nucleare debole. La prima particella a nascere fu il quark, quando l’universo aveva un millesimo di miliardesimo di secondo. Come l’acqua diventa ghiaccio sotto una certa temperatura, i quark condensarono in protoni – e qualche neutrone – dopo un milionesimo di secondo. Comparvero anche gli elettroni. 380.000 anni dopo protoni ed elettroni si sposarono, mettendo al mondo i primi atomi. L’universo divenne così trasparente, e fu fatta la luce.
Gli atomi, non più disturbati dalle altre forze, seguirono la gravità e si unirono in grandi agglomerati (gli ammassi di galassie) con dentro agglomerati più piccoli (le galassie) con dentro agglomerati ancora più piccoli (le stelle). Uno di questi piccoli agglomerati luminosi viene chiamato “Sole” da una bizzarra specie di primati straordinariamente poco pelosi. Ospita un piccolo stuolo di pianeti, tra cui uno verde e azzurro su cui questi primati vivono da quando sono nati. Per qualche motivo hanno chiamato con il nome di un dio tutti gli altri pianeti ma non il loro. Lo hanno chiamato invece “Terra”, anche se è coperto al 70% di acqua. Non sono mai stati bravi a dare i nomi alle cose.
Tra questi primati ci sei tu che leggi questo post. La massa del tuo corpo è data al 55% dai protoni di cui sei fatto. Protoni che prima di far parte di te hanno fatto parte di chissà quanti altri esseri umani, animali e vegetali. Prima ancora erano parte del pianeta e prima ancora della nube di gas da cui 4,6 miliardi di anni fa si formò il sistema solare. Prima ancora erano in altre stelle, morte prima che nascesse il Sole. Se prendi un protone del tuo mignolo sinistro e un protone del tuo mignolo destro, è probabile che provengano da due stelle diverse. Stelle che non hanno nemmeno un nome, perché non esistono più. E prima ancora erano in altre stelle, e prima che nascessero le galassie vivevano solitari in un universo completamente buio.
Molti dei protoni di cui sei fatto sono in giro dal primo milionesimo di secondo dopo il Big Bang. Hanno visto dipanarsi, nei miliardi di anni, l’intera trama del grande film cosmico. Sono stati nebulose, stelle, supernovae, pianeti, alberi, persone, e ora sono te.
Forse là fuori c’è una persona che ti piace più di tutte le altre. Forse un protone della tua pelle si trovava accanto a un protone della sua pelle quando l’universo era grande come un chicco di riso. Forse sono stati separati per 13,8 miliardi di anni, e si sono ritrovati proprio ora che vi state abbracciando.