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Euclid: una prima occhiata al tesoro!

Il 19 marzo 2025 il consorzio Euclid ha pubblicata una prima occhiata all’incredibile tesoro di dati raccolti dal telescopio nel suo primo anno di funzionamento: tre mosaici a “campo profondo”, in cui si distinguono e classificano centinaia di migliaia di galassie, più una prima, bellissima, collezione di “lenti gravitazionali forti”, molte delle quali degli anelli di Einstein meravigliosi! La pubblicazione avviene dopo il rilascio delle prime immagini scientifiche a novembre 2023, di un secondo assaggio a maggio del 2024 e infine della pubblicazione della prima “pagina” dell’atlante galattico di Euclid.

Assieme alle immagini abbiamo una primissima pre-anteprima di quelli che saranno i cataloghi prodotti dalla missione: da 380.000 galassie classificate morfologicamente a 500 eventi di lensing forte uno più bello dell’altro. I primi risultati catalogano circa 26 milioni di galassie osservando tre campi profondi, per un totale di 63 gradi quadrati. Una volta completato l’atlante di Euclid coprirà 14.000 gradi quadrati, un terzo dell’intera volta celeste! Le pubblicazioni di oggi sono intese solo come dimostrazioni delle capacità di Euclid, che nel frattempo ha già coperto quasi 2000 gradi quadrati di cielo con la sua prima passata osservativa.

Ma bando alle ciance, gettiamoci a capofitto tra le stelle!

Euclid Deep Field North (EDFN)

Campo profondo nord di Euclid
Credit: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre, E. Bertin, G. Anselmi

Letteralmente, “campo profondo nord”, si tratta di un’area di cielo di 22,9 gradi quadrati dalle parti della costellazione dei Drago. Si tratta di una zona che può anche essere osservata da Spitzer e da Webb, rendendola quindi molto interessante. Questa che vedete è una singola osservazione, grazie alla quale sono state identificate 10 milioni di galassie! Euclid visiterà molte altre volte questa zona, per un totale di 32 osservazioni. Il bello è quindi proprio questo: il lavoro del telescopio è appena iniziato e già dopo una sola passata su trenta il risultato è strabiliante! Circa al centrosinistra dell’immagine c’è la nebulosa “Occhio di Gatto” (NGC 6543), mentre al centrodestra c’è un grande ammasso di galassie, dominato da NGC 6505. Si tratta della galassia nella quale è stato scoperto un anello di Einstein veramente spettacolare. Le deboli strutture azzurre sono gas interstellare della nostra Galassia, a volte definiti “cirri galattici”.

L’occhio di un gatto

Zoom sulla nebulosa Occhio di Gatto
Credit: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre, E. Bertin, G. Anselmi

Ed ecco quindi un ingrandimento della nebulosa citata! La porzione resa celebre dalle foto di Hubble è però solo una piccola parte dell’intera nebulosa, che si estende molto oltre il cosiddetto “occhio di gatto”. Euclid riesce ad osservare con dovizia di particolari anche questo tipo di oggetti: guardate come il gas della bolla più esterna sta interagendo con il mezzo interstellare, sfilacciandosi!

Euclid Deep Field Fornax (EDFF)

Campo profondo nella Fornace di Euclid
Credit: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre, E. Bertin, G. Anselmi

Come il campo profondo nord, ma centrato sulla costellazione della Fornace. In questa anteprima, la prima osservazione di ben 52, vediamo ben 4,5 milioni di galassie! È ampio circa 12,1 gradi quadrati e contiene uno dei campi più studiati dai telescopi X Chandra della NASA e XMM-Newton dell’ESA. Sarà quindi estremamente interessante studiare con Euclid quest’area di cielo ben nota con altri telescopi.

Euclid Deep Field South (EDFS)

Campo profondo sud di Euclid
Credit: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre, E. Bertin, G. Anselmi

Stavolta questo campo profondo si trova nella costellazione dell’Orologio. È ampio 28,1 gradi quadrati e a una prima passata ha già rivelato oltre 11 milioni di galassie. Anche in questo caso si tratta solo di una prima osservazione di molte che verranno fatte in futuro! Al contrario dei precedenti campi profondi si tratta di una zona pochissimo conosciuta e che quindi ha un enorme potenziale. Il grande campo e la profondità di osservazione permettono di intuire la presenza della famosa “rete cosmica”, la struttura a larghissima scala che sembra organizzare miliardi di ammassi di galassia a filamenti e crocevia, come se fosse una rete di neuroni.

EDFS – zoomato 16 volte

Zoom 16 volte nel campo profondo della Fornace.
Credit: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre, E. Bertin, G. Anselmi

Qui si comincia a scendere nel dettaglio da capogiro di questa immagine. Le galassie praticamente la ricoprono, tutte con dimensioni e colori diverse – a indicarne differente età, morfologia e storia evolutiva. Ed è proprio questo che Euclid è progettato per studiare!

EDFS – zoomato 70 volte

Zoom 70 volte nell'ammasso J041110.98-481939.3
Credit: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre, E. Bertin, G. Anselmi

Ancora più a fondo, ancora più nel dettaglio. In questo ritaglio del campo profondo sud vediamo un ammasso galattico gigantesco, J041110.98-481939.3, posto a 6 miliardi di anni luce di distanza. Molteplici sono anche le lenti gravitazionali ben visibili!

380.000 galassie

Catalogo preliminare delle galassie
Credit: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by M. Walmsley, M. Huertas-Company, J.-C. Cuillandre

Questo collage mostra solo alcune delle galassie mappate e catalogate da Euclid. Il telescopio produce talmente tanti dati (100 GB al giorno) e osserverà talmente tante galassie (1,5 miliardi) che è inevitabile ricorrere agli algoritmi computerizzati per la loro classificazione accurata. Nello specifico, l’intelligenza artificale “Zoobot” è stata addestrati grazie al lavoro di quasi 10.000 volontari tramite il progetto Galaxy Zoo, che hanno manualmente riconosciuto e classificato migliaia di galassie. Ciò ha permesso di produrre il primo catalogo morfologico delle galassie di Euclid: ben 380.000 oggetti, che però sono lo 0,4% del prodotto finale (che ne conterrà 100 milioni!)

Sotto la lente della gravità

Catalogo di lensing forti scoperti da Euclid
Credit: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by M. Walmsley, M. Huertas-Company, J.-C. Cuillandre

Questo collage invece mostra 112 esempi di “lensing forte”, cioè situazioni in cui la gravità di una galassia in primo piano deforma e amplifica la luce di una galassia molto più lontana, a volte formando strutture pazzesche note come “anelli di Einstein”. Anche in questo caso la prima identificazione è stata fatta da un modello di intelligenza artificiale, i cui risultati sono poi stati valutati e confermati dai volontari di Zooniverse. Morale della favola: un catalogo di 500 eventi di lensing forte, che saliranno a 7000 con il primo catalogo a fine 2026 e a oltre 100.000 entro la fine della missione.

Manca ancora più di un anno alla pubblicazione del primo catalogo ufficiale, ma ancora una volta ci ritroviamo a osservare entusiasmati quella che è soltanto una piccola anteprima! Il bello deve ancora venire…

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