Una Dashboard sul Cambiamento Climatico
(Aggiornata Giornalmente e in Italiano)

Grafici di @galselo
Testi di @RobertoIngross2 e @DanVisioni
Per Chi Ha Paura Del Buio?
Aggiornata al 28/04/2024

• Lo scopo di questa dashboard e' di creare automaticamente ogni mattina grafici aggiornati con gli ultimi dati disponibili.
• Seleziona la tag per visualizzare un sottoinsieme di grafici:

NUOVI DATI! indica che i dati correnti sono cambiati rispetto al giorno precendente
Quanto è probabile la temperatura minima/massima attuale misurata nel tuo comune?
• Questi grafici si basano in parte sul lavoro di Zack Labe.
• Puoi utilizzare i grafici indicando attribuzione, per scopi non commerciali, e usando la stessa licenza (CC BY-NC-SA 4.0).


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Tag: #Tutti #Temperatura #CO2 #Ghiacciai #Oceani #Ghiacci marini #Artico




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Tag: #Tutti #Temperatura #CO2 #Ghiacciai #Oceani




Abbiamo misure dirette della temperatura superficiale terrestre a partire dalla fine del diciannovesimo secolo. È possibile confrontare i dati della temperatura globale con quelli di oggi per renderci conto che il nostro pianeta si è surriscaldato notevolmente negli ultimi decenni. Il grafico mostra la differenza con la media delle temperature nel periodo 1951-1980. Le barre verticali rosse indicano dati sopra la media e quelle blu il viceversa. Se non ci fosse stato un riscaldamento avremmo avuto una serie di dati casuali che oscillano intorno alla linea tratteggiata invece di uno sbilanciamento delle barre rosse nella parte del grafico vicina ai giorni nostri. Il pianeta si e’ scaldato di almeno un grado.
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Tag: #Tutti #Temperatura




Anomalia giornaliera globale rispetto al periodo 1979-2000. Grazie ai dati satellitari e le rianalisi climatiche è possibile determinare ogni giorno la temperatura del nostro pianeta. Questo grafico mostra l'ultima temperatura globale disponibile (indicata dalla data) rispetto alla massima e alla minima mai registrata. Si tratta della temperatura misurata a due metri da terra, ovvero quella misurata da ipotetiche centraline meteo. Le linee indicanti il massimo e il minimo si riferiscono invece a tutti gli anni precedenti a quello corrente. Ogni volta che la linea rossa esce dalla regione compresa fra il massimo (rosso chiaro) o il minimo (rosso scuro) siamo in presenza di condizioni anomale. Se la linea rossa si trova al di sopra della linea rossa chiara siamo in presenza di un record.
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Tag: #Tutti #Temperatura




Questo grafico mostra quante volte durante l'anno corrente il nostro pianeta ha superato la temperatura massima registrata a partire dal 1979. Ogni volta che la temperatura supera il massimo della serie storica per quel dato giorno usiamo la linea rossa, altrimenti il blu. Nonostante i dati partano dal 1979, i record sono comunque significativi visto che gli anni precedenti al 1979 sono comunque più freddi di quelli attuali. I dati sono aggiornati con cadenza quasi giornaliera.
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Tag: #Tutti #Temperatura




Anomalia giornaliera globale rispetto al periodo 1979-2000. Grazie ai dati satellitari e le rianalisi climatiche è possibile determinare ogni giorno la temperatura del nostro pianeta. Questo grafico mostra l'ultima temperatura globale disponibile (indicata dalla data) rispetto alla massima e alla minima mai registrata. I dati sono indicati in riferimento alla media delle temperature nel periodo 1979-2000 e si tratta della temperatura misurata a due metri da terra, ovvero quella misurata da ipotetiche centraline meteo. Le linee indicanti il massimo e il minimo si riferiscono invece a tutti gli anni precedenti a quello corrente. Ogni volta che la linea rossa esce dalla regione compresa fra il massimo (rosso chiaro) o il minimo (rosso scuro) siamo in presenza di condizioni anomale. Se la linea rossa si trova al di sopra della linea rossa chiara siamo in presenza di un record.
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Tag: #Tutti #Temperatura




Classifica mensile di temperatura media globale per il periodo 2001-oggi. Conoscendo le temperature globali medie per ogni mese, possiamo costruire una sorta di classifica dei mesi più caldi a partire dal 1880. Ad esempio possiamo vedere quale sia stato il marzo più caldo, o il secondo agosto più caldo, o il terzo novembre più caldo, eccetera. Il numero corrisponde alla posizione in classifica. Quindi ad esempio  1  sulla riga del mese di aprile indica l'anno dall'aprile piu' caldo,  2  l'anno del secondo aprile piu' caldo,  20  l'anno del ventesimo aprile piu' caldo, eccetera. Per visualizzarlo meglio coloriamo le posizioni in classifica dal rosso scuro (più caldo) al blu scuro (più freddo). Dal grafico notiamo come i mesi più vicini ai nostri giorni siano effettivamente tra i più rossi, e quindi più caldi. Notiamo anche come non serva andare troppo indietro negli anni per trovare il mese più caldo mai misurato. Questo ancora una volta mostra che il nostro pianeta si sta scaldando come mai sia stato registrato fino ad ora.
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Tag: #Tutti #Temperatura




Anomalia di temperatura media globale per gli ultimi 2000 anni rispetto al periodo 1951-1980. Grazie alle informazioni degli isotopi dei gas contenuti nei ghiacci millenari, a quelle degli anelli degli alberi, dei pollini, dei sedimenti marini e dei depositi minerali è possibile risalire a quale fosse la temperatura nel passato del nostro pianeta. In particolare in questo grafico si mostrano le temperature degli ultimi 2000 anni. E anche in questo caso si nota che l’anomalia di temperatura media rispetto al periodo 1951-1980 non sia mai stata elevata come oggi. Dato che ogni tacca sull’asse orizzontale rappresenta 50 anni, vediamo come siano bastate solamente due tacche (ovvero 100 anni) per riscaldare il pianeta. Questo grafico evidenzia la velocità con la quale stiamo modificando la nostra atmosfera.
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Tag: #Tutti #Temperatura #Storico




Il cambiamento climatico moderno è 10 volte più veloce rispetto agli eventi storici di riscaldamento globale che hanno causato estinzioni di massa. Questi eventi, come l'Estinzione del Permiano e il Massimo Termale Paleocene-Eocene (PETM), richiesero aumenti di temperatura di 4-5 gradi Celsius e causarono la scomparsa di molte forme di vita. Tuttavia, il tasso attuale delle emissioni di carbonio è 10-100 volte più rapido rispetto a quei periodi, portando già a un quarto del riscaldamento previsto.
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Tag: #Tutti #Temperatura #Storico




Concentrazioni di CO2 in atmosfera per il periodo 1958-oggi. Ormai sappiamo che la ragione del riscaldamento globale è la presenza di gas serra prodotti dalle attività umane. Uno di questi è l'anidride carbonica (CO2). Fin da quando siamo in grado di misurarla ci siamo resi conto del suo costante aumento. Dal grafico è possibile notare i cicli stagionali in verde e la loro media in giallo. Da notare anche il fatto che gli intervalli di dieci anni riportati a lato diventano sempre più radi, indicando un'accelerazione del processo. L'unità di misura (ppm) indica parti per milione, che, a prima vista, potrebbe suggerire una concentrazione relativamente bassa rispetto alle altre molecole che compongono la nostra atmosfera (cioè 400 ppm significa 400 molecole di CO2 ogni milione di molecole). In questo caso però piuttosto che la massa della molecola in questione contano le proprietà ottiche e spettroscopiche, ovvero quanto "grande" una molecola viene vista dalla radiazione termica emessa dal nostro pianeta. E per questo motivo una differenza di qualche centinaio di ppm può far variare la temperatura terrestre di molto.
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Tag: #Tutti #CO2 #Gas serra




Concentrazioni di CO2 in atmosfera per gli ultimi 800000 anni. Analogamente a quanto detto prima possiamo misurare l'anidride carbonica (CO2) anche nel passato del nostro pianeta. In questo caso vediamo come negli ultimi 800.000 anni non si siano mai raggiunte concentrazioni così alte di anidride carbonica. Questo aumento repentino dovuto alle attività umane è la causa principale del riscaldamento globale che osserviamo nei grafici precedenti. Prima dell'utilizzo dei combustibili fossili una molecola di CO2 impiegava centinaia di migliaia di anni per completare un ciclo geologico. Oggi invece l'estrazione dei combustibili fossili accelera questo processo in modo vertiginoso impedendo all'atmosfera terrestre di mantenere l'equilibrio raggiunto in milioni di anni.
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Tag: #Tutti #CO2 #Gas serra #Storico




Il metano (CH4) svolge un ruolo significativo nel cambiamento climatico, poiché è un gas serra molto potente. È prodotto sia naturalmente, attraverso processi biologici come la decomposizione dei rifiuti organici e la digestione dei ruminanti, sia dalle attività umane, come l'estrazione e l'utilizzo di combustibili fossili, l'allevamento intensivo di bestiame e la gestione dei rifiuti. Nel corso degli ultimi decenni, le emissioni di metano sono notevolmente aumentate, contribuendo all'effetto serra e all'aumento delle temperature globali. L'aumento delle emissioni di metano è particolarmente preoccupante perché il suo potenziale di riscaldamento è circa 28 volte superiore a quello della CO2 su un periodo di 100 anni. Le ragioni precise delle emissioni relativamente stabili di metano intorno agli anni 2000 non sono completamente comprese, ma potrebbero essere state influenzate da cambiamenti nelle attività umane o variabilità nelle emissioni naturali.
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Tag: #Tutti #CH4 #Gas serra




L'anidride carbonica non è l'unico gas serra presente in atmosfera. Il protossido di azoto (N2O) è un altro di quelli emessi da attività umane (specialmente relative ad agricoltura ed allevamenti), anche questo in aumento. Analogamente all'anidride carbonica (CO2), anche il protossido di azoto è un gas abbastanza inerte chimicamente (cioè reagisce con meno probabilità di altri gas), il che implica una vita atmosferica molto lunga. Questo significa che una volta emesso impiega tempi molto lunghi per essere rimosso dall'atmosfera. Se i tempi di emissione accelerano il gas tende ad accumularsi come vediamo dal grafico.
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Tag: #Tutti #N2O #Gas serra




Per avere un'idea della correlazione tra aumento di CO2 e variazione di temperatura globale possiamo confrontare quest'ultima con il logaritmo in base 2 della concentrazione di CO2, che in pratica rappresenta il raddoppio della concentrazione. Se ne misuriamo l'andamento (ovvero la retta arancione), vediamo che per ogni raddoppio di concentrazione di CO2 la temperatura terrestre aumenta di circa +2.6°C. Ovviamente questa è un'analisi approssimativa, ma il dato ottenuto è in linea con quanto ci aspettiamo dai modelli (ad esempio il famoso +2.36°C dei lavori del premio Nobel Manabe).
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Tag: #Tutti #CO2 #Gas serra #Temperatura




Quale era la concentrazione di CO2 in ppm quando sei nato? Una tabella per scoprirlo.
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Tag: #Tutti #CO2 #Gas serra




Il disequilibrio energetico radiativo terrestre rappresenta una misura chiave per valutare l'impatto del cambiamento climatico. I dati raccolti dal programma CERES (Clouds and the Earth's Radiant Energy System) della NASA, attraverso le misurazioni TOA all-sky (Top of Atmosphere), sono fondamentali per comprendere questo fenomeno. Le misurazioni TOA all-sky consentono di monitorare l'energia solare riflessa e assorbita dalla Terra, nonché l'energia termica emessa verso lo spazio. Attraverso queste misurazioni, è stato osservato un disequilibrio energetico radiativo, con una quantità maggiore di energia solare assorbita dalla Terra rispetto a quella emessa nello spazio. In pratica con una differenza netta positiva (quindi sopra la linea tratteggiata) porta ad un riscaldamento terrestre. Come indicato dalla linea gialla il trend è di crescita costante. Questo disequilibrio è il risultato dell'aumento dell'effetto serra causato dall'aumento delle concentrazioni di gas serra nell'atmosfera.
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Tag: #Tutti #Radiazione




Oltre il 90% del calore assorbito dal nostro pianeta finisce negli oceani. Questo è facilmente osservabile dalla temperatura superficiale degli oceani, mostrata in questa figura. Qui viene riportata la temperatura superficiale degli oceani misurata tra le latitudini 60 nord e 60 sud. Notiamo che la temperatura degli oceani oggi e’ piu’ alta rispetto a 20 o 40 anni fa (linee piu’ chiare sul grafico). La sua variazione dipende da fenomeni stagionali ma anche da meccanismi oceanici che durano diversi anni, come l’oscillazione ENSO (El Niño-Southern Oscillation) che, nei due estremi chiamati El Niño e La Niña porta a temperature oceaniche rispettivamente più calde o più fredde. Ma il cambiamento climatico annuale sta portando a fenomeni di El Niño più intensi, come si vede nella linea del 2023, che è quasi mezzo grado più alta delle temperature “normali” (indicate dalla regione grigia attorno alla media)!
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Tag: #Tutti #Oceani




Anomalia giornaliera di temperatura superficiale degli oceani rispetto al periodo 1982-2011. Analogo al grafico precedente, ma in questo caso si mostra la variazione rispetto alla media invece che la temperatura assoluta. Qui la regione colorata di grigio è quella compresa tra la temperatura massima e quella minima. Quando la curva dell'anno corrente esce da questa regione (o si avvicina al bordo) siamo in presenza di record.
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Tag: #Tutti #Oceani




La temperatura dell'oceano per l'anno corrente rispetto al massimo delle misurazioni 1981-2022. Ogni volta che viene superato il massimo usiamo il colore rosso, che corrisponde ad un record per quel giorno. Sebbene i dati partano dal 1981, i record sono comunque significativi dato che sappiamo da altri metodi di misura che le temperature oceaniche sono in costante aumento a causa delle emissioni antropiche di gas serra.
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Tag: #Tutti #Oceani




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Tag: #Tutti #Mediterraneo




L'indice El Niño nella regione 3.4, noto anche come Indice SST (Sea Surface Temperature) della regione Niño 3.4, è un parametro ampiamente utilizzato per monitorare e valutare l'andamento del fenomeno climatico El Niño. Questa regione specifica si estende in una fascia dell'oceano Pacifico equatoriale centrale, compresa tra le latitudini 5°N e 5°S e le longitudini 120°W e 170°W. L'indice El Niño nella regione 3.4 si basa sulla misurazione della temperatura superficiale dell'oceano in questa zona durante un periodo specifico, generalmente utilizzando una media menisle. L'indice riflette le anomalie termiche rispetto alla media storica e fornisce informazioni cruciali per valutare l'intensità e lo sviluppo di El Niño. I valori positivi dell'indice indicano temperature dell'oceano più elevate del normale, suggerendo l'insorgenza di un evento El Niño, mentre i valori negativi sono associati a condizioni di La Niña, caratterizzate da temperature più basse.
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Tag: #Tutti #ENSO #El Nino




L'Oceanic Nino Index (ONI) è un indice utilizzato per misurare le anomalie termiche nell'oceano Pacifico centrale e valutare il fenomeno climatico dell'El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO). Calcolato sulla base della temperatura superficiale nelle regioni Niño 3.4, l'ONI fornisce una misura standardizzata dei cambiamenti termici e aiuta a monitorare l'evoluzione di El Niño e La Niña. Questo indice è fondamentale per comprendere gli impatti globali dell'ENSO, tra cui fenomeni meteorologici estremi. A differenza dell'indice 3.4, l'indice ONI è una media mobile a tre mesi calcolata rispetto alla media 1981-2010.
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Tag: #Tutti #ENSO #El Nino




Anomalie del contenuto di calore oceanico per il periodo 1956-oggi. Il contenuto di calore degli oceani è probabilmente l'indicatore chiave del riscaldamento globale in atto in quanto oltre il 90% del calore in più assorbito dal nostro pianeta finisce negli oceani, limitando parte dell'aumento delle temperature sulla superficie terrestre. Il calore assorbito dagli oceani ha contribuito alla fusione dei ghiacci polari, all'aumento del livello del mare e alla modifica dei modelli di circolazione oceanica.
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Tag: #Tutti #Oceani




Variazione del livello del mare rispetto al periodo di riferimento. Il volume delle acque oceaniche dipende da vari fattori: uno di questi è che le acque più calde occupano più volume (il cosiddetto effetto termosterico). Un altro fattore è la fusione dei ghiacciai continentali. Lo vediamo nel grafico che mostra un costante aumento del livello marino misurato. Anche se sembra poco, una variazione di alcuni centimetri può mettere a rischio isole e ambienti costieri, che si troveranno più a rischio da mareggiate. È come aggiungere uno sgabello sotto ad un canestro nel basket: se prima solo i pochi giocatori veramente alti riuscivano a schiacciare (ovvero solo le mareggiate maggiori facevano danni ingenti) adesso anche alcuni dei giocatori meno alti possono arrivare a schiacciare (ovvero anche mareggiate meno importanti riescono a fare danni elevati).
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Tag: #Tutti #Livello del mare #Oceani




Il ghiaccio marino nell'Artico (Polo Nord) dipende fortemente dalla temperatura delle acque superficiali. In inverno e primavera, quando c'è poco sole, il ghiaccio tende a tornare sempre ai livelli precedenti, o molto vicino. Questo lo vediamo nel grafico, dove si nota l'oscillazione stagionale. Adesso però quando arriva l'estate, grazie all'elevata temperatura delle acque superficiali, il calore fa sciogliere una parte sempre maggiore dei ghiacci. Infatti nel grafico notiamo che la superficie dei ghiacci è diminuita nel corso degli anni, rispetto ad esempio a 40 e 20 anni fa. I ghiacci artici giocano un ruolo fondamentale nel determinare la temperatura del pianeta. Più ghiacci si sciolgono, meno coprono le acque superficiali marine, che invece assorbono molto più calore dei ghiacci. Questo innesca un cosiddetto feedback positivo che aumenta il riscaldamento ancora di più. Infatti secondo i modelli da qui a pochi anni rischiamo di avere un'estate senza ghiaccio, cosa che contribuirebbe in modo determinante al riscaldamento totale.
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Tag: #Tutti #Ghiacchi marini #Artico




Il comportamento del ghiaccio marino in Antartide è molto più complicato di quello in Artico, data la presenza dei ghiacciai continentali Antartici, e per via delle modifiche nella circolazione stratosferica dovute al recupero dell'ozono stratosferico nell'emisfero sud. Per questo motivo, i dati riguardanti il trend dei ghiacci marini antartici sono molto più rumorosi e complicati da analizzare rispetto a quelli artici. Tuttavia negli ultimi anni anche in Antartide si stanno battendo alcuni record di riduzione dei ghiacci marini.
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Tag: #Tutti #Ghiacchi marini #Antartide




Analogo al grafico precedente ma indicando le variazioni assolute invece che relative.
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Tag: #Tutti #Ghiacchi marini #Artico




Analogo al grafico precedente ma indicando le variazioni assolute invece che relative.
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Tag: #Tutti #Ghiacchi marini #Antartide




L'evoluzione della superficie del ghiaccio artico a partire dal 1980 è stata caratterizzata da un declino significativo. Le osservazioni satellitari hanno evidenziato una riduzione della copertura di ghiaccio durante l'estate, con una diminuzione della superficie minima estiva di oltre il 50% rispetto ai livelli precedenti.
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Tag: #Tutti #Ghiacchi marini #Artico




Il comportamento del ghiaccio marino in Antartide è molto più complicato di quello in Artico, data la presenza dei ghiacciai continentali Antartici, e per via delle modifiche nella circolazione stratosferica dovute al recupero dell'ozono stratosferico nell'emisfero sud. Per questo motivo, i dati riguardanti il trend dei ghiacci marini antartici sono molto più rumorosi e complicati da analizzare rispetto a quelli artici. Tuttavia negli ultimi anni anche in Antartide si stanno battendo alcuni record di riduzione dei ghiacci marini.
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Tag: #Tutti #Ghiacchi #Antartide




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La perdita di massa dei ghiacciai a livello mondiale rappresenta una delle evidenti conseguenze del cambiamento climatico in corso. Gli effetti delle crescenti temperature globali si manifestano in modo drammatico nei ghiacciai, che si stanno ritirando e perdendo massa a un ritmo allarmante. Questa perdita di massa dei ghiacciai contribuisce alla crescita dei livelli dei mari, aumentando il rischio di inondazioni costiere e minacciando le comunità ecosistemi che dipendono dall'acqua dolce derivante dallo scioglimento dei ghiacciai. Inoltre, la scomparsa dei ghiacciai mette in pericolo le riserve di acqua dolce a lungo termine, poiché sono una fonte vitale di approvvigionamento per molti fiumi e bacini idrici.
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